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Fondo librario "Soggettività femminile"
Teca delle nuove accessioni 2007

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Vanessa Curtis, Virginia Woolf e le sue amiche, Milano, La Tartaruga, 2005

Questo saggio brillante e ben documentato aggiunge un altro prezioso tassello alla personalità della scrittrice: la sua capacità di intessere amicizie intense e durature con donne altrettanto originali e insolite. Incontri che resero la sua vita più ricca di stimoli e sentimenti, che ispirarono i personaggi descritti nelle sue opere, che furono sostegno nei momenti difficili e fonte di divertimento nella vita di tutti i giorni. A cominciare dalla sorella maggiore, Vanessa, più materna ed equilibrata di lei, che fu per Virginia oggetto d’amore e di appassionata adorazione per tutta la vita. Esuberante e vitale, Vita Sackville-West, aristocratica, scrittrice, eccellente giardiniera, si innamorerà a prima vista di Virginia, le scriverà lunghe lettere deliziose e intelligenti, trascinandola in un turbine di passioni, viaggi e avventure. Virginia dedicherà a lei il suo capolavoro, Orlando, creatura ambigua e seducente quanto la sua ispiratrice.

Una delicata amicizia venata di invidia per un talento che Virginia riconosce appieno la legherà alla scrittrice Katherine Mansfield, morta in giovane età. Anche la ribelle Dora Carrington, innamorata senza speranza di Lytton Strachey e suicida per amore, saprà ispirare alla Woolf compassione e tenerezza. Accusata di affettuosa persecuzione, la compositrice e musicista Ethel Smyth all’età di settant’anni saprà superare l’iniziale diffidenza di Virginia e diventare un appoggio sicuro e uno sprone per il suo impegno femminista, non lesinando giudizi positivi e incoraggiamenti per opere controverse quali Le tre ghinee e Una stanza tutta per sé. Da queste pagine emerge un ritratto intenso e genuino di Virginia Woolf, colta nell’intimità e nei momenti più autentici.

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Vanessa Curtis ha studiato musica a Londra e lavora come giornalista. Ha fondato con altri The Virginia Woolf Society of Great Britain. Ha pubblicato una monografia sulla Woolf per la serie Bloomsbury Heritage.

(dalla seconda e terza di copertina)

«Molte donne hanno ammirato Virginia Woolf e sono state attratte da lei, trovando irresistibile la combinazione fra la sua intelligenza affilata come una lama di rasoio e la sua bellezza vulnerabile, piena di sensibilità. Di loro solo poche hanno resistito alla tempesta, superando l’esame spietato di Virginia, fino a diventare sue amiche e corrispondenti apprezzate. Ho scelto quelle poche donne che hanno influenzato e plasmato in maniera considerevole la vita di Virginia, il suo modo di pensare, la sua sessualità o le figure femminili della sua narrativa.»

(dalla quarta di copertina)

Virginia Woolf pubblicò anonimi i primissimi scritti, e tuttavia, benché mascherasse il proprio genere sotto una neutra prima persona plurale («Il signor Courtney, riteniamo, avverte un po’ di questa difficoltà ... ») il suo interesse per la natura delle donne, per ciò che significava essere una donna e, soprattutto, essere una scrittrice (o pittrice, o compositrice), è evidente fin dall’inizio. (da: Prefazione di Julia Briggs, p. 13)

«Virginia Woolf e le sue amiche» è un titolo spudoratamente ambiguo. Può essere interpretato in tanti modi diversi, ognuno dei quali ha una certa pertinenza rispetto a Virginia Woolf e ai suoi rapporti con la miscela eterogenea di donne che hanno attraversato la sua vita. Si può applicare sia alle protagoniste femminili della sua narrativa, quanto alle donne che le hanno dato l’affetto e le cure di cui aveva bisogno.
Virginia teneva in gran conto le amicizie femminili, e confidava al diario nel 1924: «Se si potesse fare amicizia con le donne, che piacere - una relazione così segreta e intima, in confronto alle relazioni con gli uomini». Le donne della sua vita le hanno dato stimoli, sostegno, rassicurazione e le cure materne di cui lei, che aveva perduto la madre a tredici anni, aveva una fame insaziabile. Le donne giunsero a significare per Virginia molte cose diverse, ma lei, scrittrice di grande eloquenza, con un intero esercito di parole a disposizione, non sapeva bene come comunicare l’importanza di essere donna […].
Sarebbe impossibile, e superfluo, tracciare una biografia completa di ciascuna di loro nel singolo, breve, capitolo che le è dedicato, anche perché, a eccezione di Violet Dickinson (autrice comunque in proprio di una storia della sua famiglia), le donne, - che presento, Virginia compresa, sono già argomento di diversi saggi, e nella maggior parte dei casi di almeno una biografia completa. Quindi mi limito a introdurre solo i dettagli biografici essenziali per costituire un solido sfondo, prima di concentrare il grosso dell’analisi sullo sviluppo, sulla natura e le conseguenze della relazione che ciascuna di loro intrattenne con Virginia Woolf.
L’amicizia tra Virginia e queste donne prescelte può essere ricostruita attraverso la corrispondenza (in parte non molto nota e, in qualche caso, inedita), i diari e anche l’analisi delle protagoniste femminili dei suoi romanzi. Le reazioni di Virginia verso le donne che le sono state più vicine sono interessanti e a volte estremamente marcate. (da: Introduzione, pp.17-8)

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Dall’indice: Prefazione di Julia Briggs; Introduzione; Gli «angeli del focolare» - Maria, Julia e Stella; Vanessa; Violet; Ottoline e Katherine; Carrington; Vita; Ethel; Virginia; Commiato; Bibliografia.

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