Vanessa
                    Curtis, Virginia Woolf e le sue amiche, Milano,
                    La Tartaruga, 2005 
                Questo
                    saggio brillante e ben documentato aggiunge un altro prezioso
                    tassello alla personalità  della
                  scrittrice: la sua capacità di intessere amicizie intense
                  e durature con donne altrettanto originali e insolite. Incontri
                  che resero la sua vita più ricca di stimoli e sentimenti,
                  che ispirarono i personaggi descritti nelle sue opere, che
                  furono sostegno nei momenti difficili e fonte di divertimento
                  nella vita di tutti i giorni. A cominciare dalla sorella maggiore,
                  Vanessa, più materna ed equilibrata di lei, che fu per
                  Virginia oggetto d’amore e di appassionata adorazione
                  per tutta la vita. Esuberante e vitale, Vita Sackville-West,
                  aristocratica, scrittrice, eccellente giardiniera, si innamorerà a
                  prima vista di Virginia, le scriverà lunghe lettere
                  deliziose e intelligenti, trascinandola in un turbine di passioni,
                  viaggi e avventure. Virginia dedicherà a lei il suo
                  capolavoro, Orlando, creatura ambigua e seducente quanto la
                  sua ispiratrice. 
                Una delicata
                    amicizia venata di invidia per un talento che Virginia riconosce
                    appieno la legherà alla scrittrice Katherine Mansfield, morta in
                  giovane età. Anche la ribelle Dora Carrington, innamorata
                  senza speranza di Lytton Strachey e suicida per amore, saprà  ispirare
                  alla Woolf compassione e tenerezza. Accusata di affettuosa
                  persecuzione, la compositrice e musicista Ethel Smyth all’età  di
                  settant’anni saprà superare l’iniziale diffidenza
                  di Virginia e diventare un appoggio sicuro e uno sprone per
                  il suo impegno femminista, non lesinando giudizi positivi e
                  incoraggiamenti per opere controverse quali Le tre ghinee e Una
                  stanza tutta per sé. Da queste pagine emerge un
                  ritratto intenso e genuino di Virginia Woolf, colta nell’intimità e
                  nei momenti più autentici.  
                  
                 
                Vanessa Curtis ha studiato
                  musica a Londra e lavora come giornalista. Ha
                  fondato con altri The Virginia Woolf Society of Great Britain. Ha
                  pubblicato una monografia sulla Woolf per la serie Bloomsbury
                  Heritage.  
                 (dalla seconda e terza di copertina)  
                «Molte donne hanno ammirato
                  Virginia Woolf e sono state attratte da lei, trovando irresistibile
                  la combinazione fra la sua intelligenza affilata come una lama
                  di rasoio e la sua bellezza vulnerabile, piena di sensibilità.
                  Di loro solo poche hanno resistito alla tempesta, superando
                  l’esame spietato di Virginia, fino a diventare sue amiche
                  e corrispondenti apprezzate. Ho scelto quelle poche donne che
                  hanno influenzato e plasmato in maniera considerevole la vita
                  di Virginia, il suo modo di pensare, la sua sessualità o
                  le figure femminili della sua narrativa.»  
                 (dalla quarta di copertina) 
                Virginia
                    Woolf pubblicò  anonimi
                  i primissimi scritti, e tuttavia, benché mascherasse
                  il proprio genere sotto una neutra prima persona plurale («Il
                  signor Courtney, riteniamo, avverte un po’ di questa
                  difficoltà  ... ») il suo interesse per la natura
                  delle donne, per ciò  che significava essere una donna
                  e, soprattutto, essere una scrittrice (o pittrice, o compositrice), è evidente
                  fin dall’inizio. (da: Prefazione di Julia Briggs,
                  p. 13) 
                «Virginia Woolf e le
                  sue amiche» è un titolo spudoratamente ambiguo.
                  Può  essere interpretato in tanti modi diversi, ognuno
                  dei quali ha una certa pertinenza rispetto a Virginia Woolf
                  e ai suoi rapporti con la miscela eterogenea di donne che hanno
                  attraversato la sua vita. Si può applicare sia alle
                  protagoniste femminili della sua narrativa, quanto alle donne
                  che le hanno dato l’affetto e le cure di cui aveva bisogno. 
                  Virginia teneva in gran conto le amicizie femminili, e confidava
                  al diario nel 1924: «Se si potesse fare amicizia con
                  le donne, che piacere - una relazione così segreta e
                  intima, in confronto alle relazioni con gli uomini».
                  Le donne della sua vita le hanno dato stimoli, sostegno, rassicurazione
                  e le cure materne di cui lei, che aveva perduto la madre a
                  tredici anni, aveva una fame insaziabile. Le donne giunsero
                  a significare per Virginia molte cose diverse, ma lei, scrittrice
                  di grande eloquenza, con un intero esercito di parole a disposizione,
                  non sapeva bene come comunicare l’importanza di essere
                  donna […]. 
                  Sarebbe impossibile, e superfluo, tracciare una biografia completa
                  di ciascuna di loro nel singolo, breve, capitolo che le è dedicato,
                  anche perché, a eccezione di Violet Dickinson (autrice
                  comunque in proprio di una storia della sua famiglia), le donne,
                  - che presento, Virginia compresa, sono già argomento
                  di diversi saggi, e nella maggior parte dei casi di almeno
                  una biografia completa. Quindi mi limito a introdurre solo
                  i dettagli biografici essenziali per costituire un solido sfondo,
                  prima di concentrare il grosso dell’analisi sullo sviluppo,
                  sulla natura e le conseguenze della relazione che ciascuna
                  di loro intrattenne con Virginia Woolf. 
                  L’amicizia tra Virginia e queste donne prescelte può essere
                  ricostruita attraverso la corrispondenza (in parte non molto
                  nota e, in qualche caso, inedita), i diari e anche l’analisi
                  delle protagoniste femminili dei suoi romanzi. Le reazioni
                  di Virginia verso le donne che le sono state più  vicine
                  sono interessanti e a volte estremamente marcate. (da: Introduzione,
                  pp.17-8) 
                  
                Dall’indice: Prefazione di
                  Julia Briggs; Introduzione; Gli «angeli
                  del focolare» - Maria, Julia e Stella; Vanessa; Violet; Ottoline
                  e Katherine; Carrington; Vita; Ethel; Virginia; Commiato; Bibliografia. 
                Collegamenti 
                   http://www.culturagay.it 
                    http://www.liberonweb.it  |