---

Il carteggio con Giuseppe Ricciardi è espressione della difficoltà incontrata, nella capitale partenopea, dal progetto mazziniano nel periodo preunitario

---

“Si tratta del come insorgere e far insorgere e combattere e vincere. E tutto questo non si fa né si farà mai senza il popolo – ma al popolo né voi né io possiamo parlare se non coll’azione […] si tratta di trovare un nocciolo di uomini operanti e concordi ed energici che basti per numero e per volontà a cacciarsi intermedio e guidare il popolo. Ora né vera concordia si avrà mai se non per un nocciolo stretto per educazione politica ad una fede certa: né il popolo si guida a morire colla sola parola d’indipendenza”

Lettera a Giuseppe Ricciardi, Londra, 22 settembre 1837

“Sento tutta l’importanza delle Due Sicilie, e vi penso ed esorto tutti a pensarci seriamente[…] e quindi conviene adoperarsi al riordinamento del partito che in Napoli è rovinato ed inerte, e a raggiungere qualche intelligenza col militare, ch’è – non bisogna dissimularselo – affascinato o guasto dal Borbone”

Lettera a Giuseppe Ricciardi, Losanna, 29 novembre 1849