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             Vandana 
              Shiva, Il mondo sotto brevetto, traduzione di Gianni Pannofino, 
              Milano, Feltrinelli, 2002 
               
                
            La 
              questione apparentemente astratta della proprietà intellettuale 
              si sta trasformando in uno strumento finalizzato al saccheggio delle 
              risorse naturali del pianeta da parte delle grandi corporation, 
              con l’appoggio del Wto e delle grandi istituzioni transnazionali. 
              La manipolazione delle forme di vita e dei geni, la selezione delle 
              specie agricole concorrono alla messa in atto di strategie industriali 
              che impoveriscono ancora di più i contadini e le popolazioni rurali 
              del Terzo mondo, limitando fortemente la loro autonomia alimentare. 
              Il 
              mondo sotto brevetto, per la sua chiarezza e completezza, è 
              un vero e proprio manuale di base per comprendere le ragioni della 
              fame nel mondo. 
              Vandana 
              Shiva, fisica ed economista indiana, dirige il Centro per la scienza, 
              tecnologia e politica delle risorse naturali di Dehra Dun in India. 
              E tra i massimi esperti internazionali di ecologia sociale. Attivista 
              politica radicale e ambientalista, ha vinto il premio nobel alternativo 
              per la pace nel 1993. 
              Tra 
              i suoi numerosi saggi, segnaliamo: Monocolture della mente 
              (Bollati 1995) e Vacche sacre e mucche pazze: il furto delle 
              riserve alimentari globali (Derive/Approdi 2001). 
            (quarta 
              di copertina)  
                
              
                
             Prima 
              degli anni ottanta, i brevetti non avevano praticamente alcun rapporto 
              con la nostra vita quotidiana. Le sole persone che si occupavano 
              di brevetti erano gli inventori che li richiedevano, coloro che 
              esaminavano le richieste e gli avvocati specializzati in materia. 
              Nel corso degli anni ottanta, però, si sono verificati due eventi 
              che hanno trasformato irreversibilmente la questione dei “brevetti” 
              in un problema di rilevanza cruciale nella vita di ciascuno. Il 
              primo evento è stata la decisione della Corte suprema degli Stati 
              Uniti di considerare il vivente alla stregua di un’invenzione, attribuendo 
              all’Ufficio brevetti americano (US Patent Office) la prerogativa 
              di concedere brevetti sul vivente. Il secondo è stata l’introduzione 
              (su richiesta degli Stati Uniti) della questione dei brevetti e 
              dei diritti di proprietà intellettuale (IPRS) nell’agenda dell’Uruguay 
              Round del Gatt. Ma si consideri il brano seguente: Il primo brevetto 
              su un mammifero fu concesso il 12 aprile 1988 dallo US Patent Office 
              alla DuPont per un topo cui erano stati impiantati geni umani e 
              di pollo infetti in modo da causare il cancro. Si affermò che il 
              brevetto sull’”oncotopo” acquisito da DuPont avrebbe consentito 
              di trovare cure per il cancro, ma così non fu … (dall’Introduzione, 
              p. 5). 
            Sommario: 
              Introduzione; 1. Leggende relative ai brevetti; 2. 
              Minacce alla biodiversità; 3. Biopirateria; 4. Si 
              può istituire un diritto di proprietà sulle sementi?; 5. 
              Trarre profitto dalle malattie; 6. Democrazia o dittatura?; 
              7. La via d’uscita; Conclusione; Appendice: Le leggi indiane 
              sui brevetti.  
                Collegamenti 
                    
                  http://www.ps-ticino.ch 
                    
                  http://www.unimondo.org  
                
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