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             Maria 
                  Luisa Boccia, La differenza politica, Milano, Il Saggiatore, 
                  2002 
                
             
              Ogni forma di sapere corrisponde a un ordine costruito dal punto 
              di vista maschile: anzi, la nozione stessa di umanità si fonda sul 
              genere maschile. La modernità ha fatto suo questo assunto e vi ha 
              basato la pretesa universalistica delle forme politiche, oltre che 
              della tradizione culturale dell’Occidente. E’ un punto cruciale, 
              questo, per comprendere come la forte vocazione politica del pensiero 
              femminista, motivata dall’intenzione di sovvertire quest’ordine, 
              si sia tradotta in un’intensa elaborazione teorica, in particolare 
              filosofica. Se le donne sono sempre state considerate altro dalla 
              politica, non basta porsi il problema della loro inclusione, bisogna 
              invece ricollocare la politica nel pensiero. Se invece negli ultimi 
              duemila anni le donne avessero proposto un loro modo di “pensare 
              il pensiero”, per dirla con Christa Wolf, la vita del pensiero sarebbe 
              oggi diversa? 
                  Maria 
                  Luisa Boccia mette a fuoco questo “pensare differentemente” 
                  e ripercorre le tappe più significative del progetto politico 
                  moderno, mostrando come la discontinuità rispetto all’emancipazione 
                  ne costituisca un esito imprevisto. Se la sfida all’universalismo 
                  è comune alle teoriche femministe, diverse sono le prospettive 
                  di ricerca e le risposte alle due questioni affrontate nel libro: 
                  il soggetto sessuato e le forme politiche. La ricostruzione 
                  che l’autrice compie di temi quali “individuo”, “autocoscienza”, 
                  “identità”, “libertà singolare”, “cittadinanza”, “uguaglianza”, 
                  “aborto”, “rappresentanza” chiarisce quali sono le distinzioni 
                  più importanti a partire dai diversi modi di intendere la differenza 
                  sessuale, rispetto sia all’identità di genere che all’uguaglianza. 
                   
                  
                
            Sommario: 
              Introduzione - FIGURE DELLA DIFFERENZA: 1. Individuo 
              imperfetto. 2. Le donne pensano. 3. Autocoscienza. 4. Dall’identità 
              alla differenza. 5. Libertà singolare. - CITTADINANZA: 6. 
              Paradossi di una cittadinanza compiuta. 7. L’uguaglianza impermeabile. 
              8. Aborto, il limite del diritto. 9. Il genere della rappresentanza 
              - Bibliografia  
            Maria 
              Luisa Boccia insegna Filosofia politica a Siena, collabora a numerose 
              riviste e a centri di ricerca, tra i quali il Centro riforma dello 
              Stato, la Fondazione Basso, il Centro studi filosofici Mario Rossi. 
              E’ autrice di L’Io in rivolta, Vissuto e pensiero di Carla Lonzi 
              (1990), L’eclissi della madre, con Grazia Zuffa (Pratiche 
              Editrice, 1998) e di Miracolo della libertà, declino della politica. 
              Rileggendo H. Arendt e S. Weil in Ida Dominijanni, Motivi di 
              libertà (2001).  
            
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