|   Dena, 
                  12 Iranian Women Artists, Napoli, Palazzo Reale, luglio 
                  2002. 
                 
                    
                   
                La 
                  stessa mostra si è svolta in varie città del mondo, 
                  le artiste sono: Behbahani Bahar, Farnoud Raana, Habibi Shahla, 
                  Kavian Mifra, Khosravi Nasrin, Ossouli Farah, Ossouli Shahrzad, 
                  Lashai Farideh, Shokouhi Eghbal Aria, Shirinlou Maryam, varga 
                  sinai Gizella, Sharareh Zandian. 
                 
                    
                   
                Dena 
                  è un monte iraniano ed è anche un nome femminile, 
                  spiega Maryam Shirinlou: “L’abbiamo scelto per la nostra associazione 
                  perché esprime un legame con la natura e poi anche perché 
                  non è alto rimane modesto: rispecchia la condizione di 
                  fatto delle donne in Iran”. L’associazione è un tentativo 
                  di dare uno statuto ufficiale alla figura professionale della 
                  donna artista: ha attività in diverse città iraniane, 
                  cerca collaborazioni all’estero, promuove mostre e scambi culturali. 
                  Una rapida scorsa ai curriculum delle artiste di Dena dice che 
                  tutte hanno studi formali nelle accademie di belle arti di Tehran, 
                  molte anche all’estero, sia in Europa che in America; tutte 
                  espongono. Gli stili di lavoro sono diversi, fa notare Farah 
                  Ossouli: “Rappresentiamo uno spaccato del lavoro culturale in 
                  Iran oggi”. Diverse sono le ispirazioni e i riferimenti culturali 
                  a cui attingono: ma è comune - e colpisce - l’intreccio 
                  di rimandi alla tradizione culturale persiana e alle avanguardie 
                  cresciute in occidente, “un grande rispetto e una conoscenza 
                  profonda della propria tradizione culturale, sia artistica sia 
                  letteraria, la tradizione sufi, i peoti, i miniatori”, fa notare 
                  Heloise Romani, che ha curato il catalogo della mostra. 
                  
                  
                 
                  Diverse sono anche le esperienze personali delle donne di Dena: 
                  “Rappresentiamo tre generazioni di donne iraniane” puntualizza 
                  Farah Ossouli, arrivate sulla scena artistica in contesti politici 
                  e culturali completamenti diversi….. 
                (da 
                  Marina Forti, Monte Dena , uno sponsor per artiste, 
                  in "Il Manifesto", 19/4/2003, p.14 
                  
                
            Collegamenti 
                http://ilmattino.caltanet.it/hermes 
                  http://www.dadascanner.com 
                
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