|  
                 Istantanee, 
                  a cura di Daniela Rossi e Titti Folliero, presentazione di Elisabetta 
                  Rasy, introduzione di Cristina Fischer, grafica di Paola Troise, 
                  in alto Ottovolante Circuito di produzione di poesia, Lega atletica 
                  UISP, 8 marzo 1987. 
                  Poesie di: Silvia Batisti, Mariella Bettarini, Livia Candiani, 
                  Martha Canfield, Maria Paola Canozzi, Cristina Fanteschi, Titti 
                  Folliero, Milli Graffi, Vivian Lamarque, Gabriella Maleti, Insel 
                  Marty, Giulia Niccolai, Amelia Rosselli, Patrizia Vicinelli. 
                “Istantanee” 
                  è una fotografia che non propone la verità, 
                  ma una verità. 
                  “Istantanee” è, ancora una fotografia che non propone 
                  un ritratto, ma un’espressione, una posizione, un’ atteggiamento 
                  del soggetto-oggetto in questione per lo più non voluto, 
                  inconsapevole. Un immagine furtiva, come se ogni certezza si 
                  fosse ritirata, e non restase che un magico apparire, un frammento, 
                  appunto, del ritratto. 
                  “Istantanee” sono le poesie di queste donne: nessuna pretesa 
                  di en plein, nessuna sicurezza accampata, nessuna ostentazione. 
                  (da presentazione di Elisabetta Rasy) 
                  
                Le 
                  poetesse sono abbastanza numerose, quasi quanto i poeti. (Non 
                  i prefatori e gli editori di poesia). Segno che fare poesia 
                  non costa denaro (e non ne produce, le poetesse lo sanno). 
                  Poiché non è remunerativa la poesia non è 
                  costretta ad accultarsi, ad assomigliare a qualche poesia in 
                  particolare. 
                  Questo vantaggio -che la poesia sia ai margini del mercato- 
                  le donne lo hanno trasformato in vantaggio per loro: le le poetesse 
                  sono numerose perché in poesia una donna è libera 
                  di riferirsi a se stessa. 
                  Libertà anche nel darsi una misura, nell’organizzare 
                  la composizione come forma di dominio del tempo. Che spesso 
                  è andare controtempo, sabotaggio dell’oerdine della narrazione. 
                  (da Più del doppio di Cristina Fischer)  
                 
                  
                
            Collegamenti 
                
                  http://www.progetto-poschiavo.ch 
                   
                    http://www.antrodellasibilla.it/ 
                   
                    http://www.segniesensi.it 
                   
                    http://www.donneinviaggio.com 
               |