|   Giovanna 
                  Campani, Genere, etnia e classe: Migrazioni al femminile 
                  tra esclusione e identità, Pisa, Edizioni ETS, 2002. 
                  Il volume affronta i concetti di genere, etnia e classe nel 
                  loro intreccio complesso, a partire dall'analisi delle migrazioni 
                  femminili, considerate nella loro dimensione storica e nelle 
                  dinamiche attuali. Vengono analizzate le esperienze che le migrazioni 
                  femminili hanno rappresentato e rappresentano in Europa e negli 
                  Stati Uniti. Sono fenomeni di fronte ai quali le stesse categorie 
                  dicotomiche tradizione/modernizzazione, emancipazíone/subalternità, 
                  individuo/comunità finiscono per rivelarsi inadeguate. 
                  Una ricchezza di esperienze, che hanno accresciuto nel tempo 
                  gli spazi di libertà delle donne. I percorsi di cambiamento 
                  delle donne si presentano come una combinazione di ruoli e di 
                  valori in stretta connessione alla specificità dei modelli 
                  femminili di liberazione e realizzazione. 
                Giovanna 
                  Campani è docente di Pedagogía Interculturale 
                  presso la Facoltà di Scienze dell'Educazione dell'Università 
                  degli Studi di Firenze. Da anni si occupa da un lato delle problematiche 
                  di genere, dall'altro delle migrazioni internazionali, delle 
                  relazioni interculturali e dei fenomeni di meticciato. Ha pubblicato 
                  in riviste nazionali e internazionali. Tra i volumi, ricordiamo: 
                  La rosa e lo specchio [a cura di, 1996]; Intercultural 
                  Education, Theories, Policies and Practices [con M.R. Trindade, 
                  G. Verma e D. Woodrow, 1997]; La educación intercultural 
                  en Europa: un enfoque curricular [con X. Besalù 
                  e J.M. Palaudarias, 1981; Spazi migratori e luoghi dello 
                  sviluppo [con E Carchedi, G. Mottura, 1999]; I colori 
                  della notte [con E Carchedi, G. Mottura, A. Picciolini, 
                  1999]. 
                (quarta
                di copertina)  
                
                  
                
                Cento 
                  anni fa dai moli dei principali porti italiani partivano i bastimenti 
                  per le lontane Americhe. Quadri e foto d'epoca raffigurano ancora 
                  i nostri immigrati e le loro famiglie quasi accampati sulle 
                  banchine in attesa della partenza. Ricordo in particolare un 
                  quadro di R. Gambogi, Gli emigranti, del 1895 e un altro di 
                  A. Tommasi che porta lo stesso titolo ed è dello stesso 
                  anno; inoltre una foto di anonimo del 1898: Emigranti in attesa 
                  di imbarco, conservata a Napoli. La rappresentazione del mondo 
                  circostante, fatta attraverso segni e figure, è con la 
                  parola e con lo scritto, uno dei più grandi e universali 
                  modi del comunicare, forse il più antico tra gli uomini. 
                  L’immagine visiva può in alcuni casi avere una forte 
                  valenza di documento, di descrizione, fornendo indicazioni essenziali 
                  che altrimenti sarebbero andate perdute. 
                  Mi hanno sempre colpito le figure femminili. Nel quadro di Gambogi 
                  di lato due donne piangono mentre l'uomo (che sta per partire) 
                  tiene tra le braccia una bambina e un'altra si attacca ai suoi 
                  pantaloni come a trattenerlo. Nel quadro di Tommasi e ancor 
                  più nella foto invece anche le donne partono con tutta 
                  la famiglia e diventano centrali nell'immagine, l'anello forte 
                  che tiene insieme la famiglia …  
                  In questi ultimi cento anni molte cose sono cambiate. Il nostro 
                  paese esportatore di mano d’opera ancora negli anni sessanta 
                  (in Francia, in Belgio, in Germania, in Svizzera) si è 
                  tramutato a sua volta in un paese ricco. Dove il benessere e 
                  il consumismo sono diffusi, un paese che per molti (più 
                  poveri di noi) ha cominciato a rappresentare “L’America”. Questa 
                  volta altre donne arrivano nelle nostre stazioni, nei nostri 
                  porti ed aeroporti in cerca di lavoro, di guadagno, per aiutare 
                  i propri figli, spesso lasciati nei paesi d’origine affidati 
                  a qualche parente. I lavori che queste donne vengono a svolgere 
                  nel nostro paese sono i più umili, quelli che le donne 
                  italiane, ormai più evolute si rifiutano di fare: servizi 
                  domestici, servizi di cura ad ammalati, handicappati e anziani. 
                  C’è poi tutto il variegato mondo dell’industria del sesso, 
                  la prostituzione a cui spesso ignare ragazze appena arrivate 
                  vengono avviate e costrette; si tratta di una spirale violenta 
                  di sfruttamento e di autoannullamento da cui poche donne riescono 
                  ad emanciparsi. 
                  L’Autrice ci parla di donne che arrivano in Italia dai diversi 
                  angoli del mondo: donne asiatiche, nord africane, europee dell’est, 
                  latino-americane, donne quindi che provengono da percorsi di 
                  acculturazione diversi, su cui pesano destini esistenziali diversi, 
                  donne divise tra nostalgia e rimpianto da un lato, e integrazione 
                  e oblio dall’altro ... (da: Prefazione di Simonetta 
                  Ulivieri, p.13-15). 
                  
                Dal 
                  sommario: 
                  Prefazione di Simonetta Ulivieri; Introduzione; 
                  Hester Prynne e Bécassine; la letteratura sulle donne 
                  immigrate degli Stati Uniti ed in Europa; Genere, etnia e classe; 
                  Il nuovo contesto delle migrazioni internazionali e la componente 
                  femminile; Donne immigrate, descriminazione sul lavoro ed esclusione 
                  sociale; Donne immigrate, networks e vita associativa; Donne 
                  maghrebine in Europa e in Italia. Islam e cambiamento; Bibliografia. 
                 
                Collegamenti 
                  Istituto
                      di studi per le strategie di genere 
                        
                Etnografia.it 
                   
               
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