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                 Vandana 
                  Shiva, Terra madre. Sopravvivere allo sviluppo, Torino, 
                  UTET, 2002 [ristampa, prima edizione ISEDI, Petrini, 1990] 
                 
                  “Terra madre è un libro di Vandana Shiva, un’indiana 
                  dall’intelligenza acuminata come una spada. Le sue ricerche 
                  sono mirate a un recupero della dimensione sacrale della natura 
                  un antico concetto dell’induismo oggi più che mai attuale”. 
                  (Grazia 
                  Francescato) 
                Vandana 
                  Shiva è una delle più brillanti promesse della 
                  fisica indiana quando abbandona una sicura carriera nel programma 
                  di energia nucleare nel suo Paese, denunciandone le possibili 
                  ripercussioni sull'uomo e l'ambiente. In breve tempo diventa 
                  una tra le più note attiviste dei movimento ecologico 
                  internazionale e leader del World Social Forum. 
                  In questo libro, che assume un'attualità crescente di 
                  fronte a uno scenario di progressiva emergenza ambientale, la 
                  risposta alla globalizzazione esasperata imposta dall'Occidente 
                  è indicata principalmente in una diversa concezione della 
                  natura, nel segno della tradizione indiana e dei principi gandhiani. 
                  Le donne e i contadini che abbracciano gli alberi della foresta 
                  per opporsi al loro abbattimento diventano, per l'autrice, il 
                  simbolo di un tentativo di sopravvivere allo sviluppo. 
                  Con passione, e una ricca documentazione, Vandana Shiva spiega 
                  così le conseguenze della "rivoluzione verde" 
                  per le colture alimentari o di quella "bianca" per 
                  la produzione di latte, per affrontare infine uno dei maggiori 
                  problemi di oggi, quello dell'acqua e della desertificazione, 
                  criticando duramente i modelli di sfruttarnento delle risorse 
                  idriche, che violano i cicli vitali nei fiumi, nei suoli e nelle 
                  montagne. 
                  A confrontarsi sono, per l'autrice, due opposte visioni del 
                  mondo. Ciò che l'uomo occidentale esalta come progresso, 
                  misurandolo in termini di profitto, è sperimentato invece 
                  dalle comunità contadine e tribali del Terzo Mondo come 
                  un impoverimento dell'ambiente dagli effetti devastanti. È 
                  da queste premesse che nasce il richiamo a un diverso approccio 
                  filosofico e pratico che, nell'esperienza delle donne indiane, 
                  si compendia nel “principio femminile” della Natura, come produttrice 
                  di vita e come Terra madre. 
                  
                
                Vandana 
                  Shiva: Direttore della Research Foundation for Science and Technology 
                  and Natural Resource Policy, è una delle figure di riferimento 
                  dell’attuale Forum internazionale sulla globalizzazione ed è 
                  autrice di numerose pubblicazioni (tra cui: Campi di battaglia. 
                  Biodiversità e agricoltura industriale, 2001; Biopirateria, 
                  1999; Monocultura della mente. Biodiversità, biotecnologia 
                  e agricoltura “Scientifica”, 1995). Nel 1993 le è 
                  stato assegnato il Right Livelihood Award (considerato il “Premio 
                  Nobel alternativo”) 
                   
                   
                (seconda 
                  e terza di copertina)  
                Collegamenti 
                  Per
                  una critica della differenza sessuale 
                  
                  Erewhon 
                  
                  Ecologia sociale 
                   
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