|   Presenze 
                  femminili tra ottocento e novecento: abilità e saperi, 
                  a cura di Marta Savini, Napoli, Liguori, 2002 
                Frutto 
                  di un'indagine interdisciplinare di un gruppo di docenti di 
                  Roma Tre, il volume offre una campionatura di approfondimenti 
                  sulla condizione femminile italiana nei due secoli, l'Ottocento 
                  e il Novecento, che hanno registrato una graduale ma discontinua 
                  affermazione della donna e del suo ruolo sociale, non sempre 
                  sostenuta da un'adeguata e parallela consapevolezza teorica 
                  […]. Il discorso veste sulle nuove professioni (soprattutto 
                  legate all'insegnamento) e sui nuovi impieghi riservati alle 
                  donne, sulla loro istruzione e preparazione, sull'ineludibile, 
                  drammatico problema di conciliare la sfera del privato con le 
                  necessità, le responsabilità, gli impegni e talvolta 
                  l'ambizione, la soddisfazione, la sfida offerti dal mondo del 
                  lavoro. 
                  Marta Savini insegna Letteratura umanistica presso la Facoltà 
                  di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi Roma 
                  Tre. È autrice di saggi critici e monografie relativi 
                  alla letteratura italiana del Quattro-Cinquecento, del Settecento, 
                  di fine Ottocento. Da alcuni anni si interessa delle donne scrittrici, 
                  di cui ha redatto (con A. Forlani) un’antologia Scrittrici 
                  d’Italia, Roma 1991; ha curato I grandi romanzi di 
                  Grazia Deledda, Roma 1994, I sonetti d’amore di Gaspara 
                  Stampa (Roma 1998). 
                (dalla
                  quarta di copertina)  
                
                  
                
                […] 
                  il “sapere” della donna dei secoli XIX e XX: quanto e in che 
                  modo le fosse consentito studiare, con quali finalità, 
                  quale fosse il riconoscimento in privato e in pubblico delle 
                  competenze acquisite, che consapevolezza la donna avesse del 
                  suo ruolo, delle sue aspirazioni, delle sue capacità; 
                  dall’altro, parallelamente, le “abilità” innate e acquisite 
                  in campi indifferentemente aperti all’uomo e alla donna. (da: 
                  Premessa, p.1) 
                   
                  Dall’indice: Premessa; 1 - Le nuove professioni 
                  femminili e la tradizione letteraria di Graziella Pagliano; 
                  2 - “Come il geranio notturno”. Lirica, poetica, pedagogia 
                  di Erminia Fuà Fusinato di Marta Savini; 
                  3 - Una donna dotta nel panorama culturale marchigiani degli 
                  inizi del XX secolo di Simonetta Bernardi; 4 - 
                  E la politica fermò le signore professoresse 
                  di Francesca Brezzi; 5 - "Le meravigliose 
                  donne lombarde" di Carlo Emilio Gadda, di Gioia Sebastiani; 
                  6 - La musica e la donna. La storia di vita, di Lorenza 
                  Auzuini, chitarrista, di Milena Gammaitoni. 
                Collegamenti 
                  http://www.babelonline.net/home/005/pdf/04-briganti-presenze_femminili.pdf 
                 
               
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