Davanti 
                  a me è caduto il cielo. Scritti dalla Casa Circondariale 
                  Femminile di Pozzuoli, Ministero della Giustizia - Casa 
                  Circondariale Femminile di Pozzuoli, Centro Territoriale Permanente 
                  per l’Educazione in Età Adulta - Scuola media “G. Diano” 
                  di Pozzuoli, Associazione “Maniphesta”, Ministero per i Beni 
                  e le Attività Culturali - Biblioteca Nazionale di Napoli, 
                  Napoli, Filema, 2004. 
                Al 
                  volume è allegato un CD a cura di Letizia Barbagallo, 
                  Fabiana Cacciapuoti, Anna Nappo e Lucia Rea. Il CD contiene 
                  le schede biocritiche complete delle scrittrici proposte e stralci 
                  dei brani dati in lettura alle corsiste del carcere.  
                   
                  Il volume raccoglie scritti in prosa e in versi delle donne 
                  detenute nel Carcere di Pozzuoli. Scritture intense e appassionate, 
                  nate da un lavoro di tre anni svolto dalle insegnanti del Carcere 
                  e dal Gruppo di ricerca Soggettività femminili della 
                  Biblioteca Nazionale di Napoli, intorno ad un progetto di costruzione 
                  del sé, analizzando i percorsi e le deviazioni che accompagnano 
                  questo difficile processo. Il risultato è un itinerario 
                  modulare, formato da un insieme di aree tematiche - il corpo, 
                  la terra, la maternità, la soggettività, la scrittura 
                  - che si articolano in un suggestivo confronto con testi di 
                  scrittrici del '900, i cui brani salienti vengono riportati 
                  nel CD allegato, insieme a schede biografiche e critiche che 
                  illustrano gli argomenti e la vita delle autrici di riferimento. 
                  Un lavoro assiduo di lettura e scrittura, che le detenute hanno 
                  svolto con grande coinvolgimento e che il libro riporta fedelmente. 
                  Non si tratta solo di un importante strumento didattico, che 
                  fornisce un'accurata metodologia, esportabile in altri contesti, 
                  ma di una raccolta di scritti sconvolgenti, testimonianze di 
                  donne che affrontano con coraggio e creatività la loro 
                  condizione e che, in questo difficile passaggio, ritrovano la 
                  forza di raccontarsi e di sperare.  
                (dalla
                  quarta di copertina)  
                
                  
                
                Il 
                  progetto è stato realizzato dal lavoro di due gruppi, 
                  quello di ricerca Soggettività femminili della Biblioteca 
                  Nazionale e quello delle insegnanti della scuola del Carcere 
                  Circondariale Femminile di Pozzuoli, gruppi che hanno interagito, 
                  costituendo un laboratorio di lettura-scrittura. 
                  Il metodo usato è stato quello dello scambio: come dicevamo, 
                  il Gruppo di ricerca Soggettività femminili della Biblioteca 
                  ha creato un itinerario simbolico nella scrittura del '900 ed 
                  ha scelto una serie di testi di scrittura femminile, selezionando 
                  brani che sono stati affidati, insieme a schede biografiche 
                  e critiche, alle insegnanti della Casa Circondariale. Queste 
                  ultime ne hanno di volta in volta discusso con le donne, leggendo 
                  tutto, ma lavorando su alcuni brani o frasi particolari, con 
                  metodi didattici utili alla scrittura creativa. Il risultato 
                  finale è stata la scrittura delle donne, poesie e racconti 
                  brevi, sollecitata da quella delle autrici. Un risultato graduale 
                  che viene qui pubblicato nella sua forma finale e più 
                  compiuta. 
                  Per tre anni biblioteca e scuola sono quindi divenute strumenti 
                  attivi di interazione per conseguire uno scopo comune. 
                  Il fine da raggiungere sembrava dovesse tradursi in uno scambio 
                  espressivo: parole di donne della letteratura e parole di donne 
                  che con la letteratura avevano poco o nulla a che fare. Il mezzo 
                  usato, la scrittura, sembrava dover assumere un significato 
                  emotivo, in quanto strumento di trasmissione di emozioni, di 
                  problematiche più o meno conosciute dalle allieve del 
                  corso, costrette per giorni e mesi nella loro cella. La scrittura 
                  sembrava assolvere, così, al suo compito più vero, 
                  divenendo ricerca di senso. 
                  Si trattava, quindi, di determinarne il significato su due versanti 
                  opposti (le scrittrici da un lato e le detenute dall’altro) 
                  ma molto più vicini di quanto si potesse immaginare, 
                  perché uniti dall'essenza salvifica della parola. Virginia 
                  Woolf parla della scrittura come del nastro leggero gettato 
                  su di un abisso. Quel nastro salva, perché preserva dal 
                  baratro cui ogni vita è esposta. Così, le scrittrici 
                  hanno raccontato le loro storie, denunciato il loro male di 
                  vivere, confessato di conoscere malinconia, depressione, follia, 
                  e le donne le hanno ascoltate, comprese fin nel profondo ed 
                  oltre, tanto da poter essere in grado di rispondere con la loro 
                  scrittura a quella delle altre. Queste ultime sono state compagne, 
                  amiche vissute in altri luoghi e in altri tempi, ma pur sempre 
                  voci di donne che hanno conosciuto il dolore, toccato la paura, 
                  sperimentato l'angoscia e la perdita del sé. Tuttavia, 
                  da questa sensazione di mancanza, di vuoto, di assenza sono 
                  state capaci di creare la vita della pagina scritta e di costruire 
                  in tanti diversi modi la loro soggettività. 
                  E se la scrittura sembra nascere sempre dalla mancanza, non 
                  dalla pienezza della vita, è proprio la mancanza che 
                  diviene elemento fondante: questo hanno percepito le donne di 
                  Pozzuoli, perché ancor prima di conoscere le autrici 
                  e le loro opere, proposte con dovizia di particolari biografici 
                  e critici, esse le hanno sentite. Il dolore e le esperienze 
                  di vita delle scrittrici divenivano altrettanti libri, dai quali 
                  le donne hanno attinto, intuendo sentimenti, scoprendo identità 
                  inimmaginabili, affinità evidenti, scegliendo ognuna 
                  un’altra […] (da: La scrittura che salva di Fabiana 
                  Cacciapuoti, pp. 15-16)  
                  
                Dall’indice: 
                  Scrivere è un atto creativo di Francesco Saverio 
                  De Martino; Scuola nel carcere, la strada possibile 
                  di Vittorio Festa; Voci dalla solitudine di Mauro Giancaspro; 
                  La scrittura che salva di Fabiana Cacciapuoti; Radici: 
                  Le origini, i luoghi; La separazione: Follia, esilio, le forme 
                  della diversità; La sfida: Donne dal mito al vagabondaggio; 
                  L’oltre: Fantasia, oblio, dissipazione del sé; Il tempo: 
                  dallo spazio interiore all’uso del tempo; La costruzione 
                  del sé; Le parole e il corpo; Il percorso, la sfida 
                  di Maria Luisa Martorelli, Fausta Minale; Scrivere, leggere, 
                  riscrivere di Fausta Apa, Angela Cicala, Maria D’Emilio; 
                  La parola e l’azione di Giorgia Palombi; Un viaggio 
                  dentro, Atto unico di Giorgia Palombi; Allegato CD Percorso 
                  di letture, Biblioteca Nazionale Napoli. 
                Collegamenti 
                  http://www.women.it/bibliotecadelledonne/ 
                    
                    
                  http://biblioteca.formez.it/webif/bollettino/napoli.pdf 
                   
                    
                http://www.libreriadonna.com/carcere/articoli/consulta2.htm  
                  
                 http://www.ulixes.it 
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