|   Marea. 
                  Donne: ormeggi, rotte, approdi. Trimestrale di saperi delle 
                  donne. Genova, Erga, n. 1, marzo 2004 
                “Chi 
                  può muovere il mondo prima muova se stesso” scriveva 
                  secoli fa Seneca, filosofo e politico romano inconsapevole che 
                  nel 1900 il movimento delle donne avrebbe utilizzato in parte 
                  questa affermazione per motivare il rovesciamento degli assetti 
                  tra i generi. Partire da sé ha significato mettere in 
                  moto il meccanismo del cambiamento; ovvio che sia stata la famiglia, 
                  la coppia, il nucleo del due a farne le spese per primo. Lacerazioni, 
                  divisioni, conflitti anche aspri che hanno investito tutte le 
                  persone coinvolte: donne, uomini e figlie e figli. Si è 
                  trattato di mettere in discussione ruoli pietrificati, pregiudizi 
                  ancestrali, in una parola obiettare sul potere costituito del 
                  patriarcato. Però non ci sono state solo macerie: il 
                  cambiamento ha arieggiato le pareti delle case, quelle case 
                  nelle quali, Gaber cantava, “non c’è niente di buono, 
                  quando la porta si chiude”. Da singolare, mono direzionale, 
                  eterosessuale, la famiglia è diventata plurale: famiglie, 
                  appunto. Persino il Censis se n’è accorto, e con l’ultimo 
                  censimento del 2000 le tipologie familiari censite sono state 
                  molteplici. In molte parti del paese ci si può registrare 
                  come conviventi, e in questa categoria cominciano, timidamente, 
                  anche a venire fuori anche le famiglie di fatto omosessuali, 
                  un dato questo che va in controtendenza rispetto alle forti 
                  pressioni integraliste, cattoliche e islamiche, che un po’ dovunque 
                  emergono con livore per tentare di limitare le libertà 
                  acquisite e i diritti civili e laici delle donne. La famiglia, 
                  le famiglie sono dunque lo specchio di come le nostre comunità 
                  si muovono, si trasformano, e trasformano le relazioni tra i 
                  generi, le generazioni e le culture. […] (da: Editoriale, 
                  p. 2) 
                  
                Ho 
                  trovato piacevole, nella mia vita, la conoscenza delle molte 
                  famiglie che ho incontrato direttamente ed indirettamente, attraverso 
                  il lavoro che svolgo ormai da parecchi anni (ricerche, progetti 
                  e lavoro di cura) un lavoro che si è configurato come 
                  una continua lettura di romanzi: tanti romanzi familiari, nessuno 
                  uguale all’altro ed in continuo dialogo con la mia esperienza 
                  di vita. Lo sguardo che ho dedicato alle famiglie è stato 
                  storico, significa cioè ri-leggere il ciclo vitale individuando 
                  i seguenti passaggi della storia familiare: formazione, coppia, 
                  matrimonio-convivenza, nascita dei figli, adolescenza, emancipazione 
                  figli (studi, lavoro, distacco), eventi significativi come separazioni, 
                  disoccupazione, morti, malattie gravi, vecchiaia ed infine l’emancipazione 
                  femminile vista in stretta connessione con tutte le varianti 
                  indicate. ( da: Romanzi di vita di Mariangela Russo, 
                  p. 17) 
                La 
                  famiglia: una parola! Entriamo nel mondo più delicato 
                  e sottile delle relazioni affettive, della scoperta dell’altro/a, 
                  della speranza di condividere sensazioni ed idee, del desiderio 
                  di creare nuove vite, del bisogno di proteggere e di essere 
                  protetti … Tutto ciò inerisce alla famiglia, ma non si 
                  esaurisce nel modello di famiglia regolamentato per legge e 
                  protetto (poco) dallo Stato. Va molto al di fuori di essa. (da: 
                  Ne esistono tante! di Simona Mafai, p. 27) 
                Dal 
                  sommario: Editoriale; Attualità politica delle 
                  donne vicine e lontane – News dal mondo a cura di Monica 
                  Lanfranco; Infibulate a Firenze? di Monica Lanfranco; 
                  Americanizzazione nei Balcani? Interviste a Piera 
                  Stefanini; Affilata e dolce. Intervista ad Arundhati Roy; 
                  Il tema: famiglia/famiglie – Romanzi di vita di Mariangela 
                  Russo; Sacra famiglia di Maria G. Di Rienzo; Ne 
                  esistono tante! di Simona Mafai; Atto d’amore di 
                  Barbara Romagnoli; Appunti africani di Daniela Maccari; 
                  Insegnare grandi virtù di Rosangela Pesenti; 
                  Corpi che contano – Fecondazione assistita: Madre provetta 
                  risponde; Seme maschile on line di Zeynep Ozkan Pizzolato; 
                  Questa legge è da buttare di Lidia Menapace; 
                  Libri da leggere e da rileggere – Tra passato e presente. 
                  Intervista a Silvia Vegetti Finzi; Famiglia in pagine; Novità 
                  sullo scaffale; Scrivere è un impegno di Ruth E. 
                  C. Prince; Ritratti di donne – In nome del padre: Anna Freud 
                  di Anna Ventura; Racconti – Due piccoli canti di Beatrice 
                  Monroy; Un catalogo di Emanuela Profumo; Singletudine 
                  di Morgana 
                Collegamenti 
                 
                    
                  www.mareaonline.it 
                 
                 
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