|   Diotima, 
                  La magica forza del negativo, Napoli, Liguori, 2005 
                Ciò 
                  che si propone il libro è questo: dalla tendenza ad ignorare 
                  o a colmare o ad esorcizzare il negativo riesce a fare, come 
                  sciogliere legami non liberi, sgombrare la mente da costruzioni 
                  inutili, alleggerire la volontà da fardelli insensati. 
                  Ci ha orientato una domanda: come possiamo impedire che il negativo 
                  che c’è nelle nostre vite “vada a male”, si traduca cioè 
                  in qualcosa di irrimediabilmente deteriore? Questa domanda viene 
                  declinata nel testo in modi diversi. 
                  Quando il negativo si lascia introdurre nel discorso, vuol dire 
                  che, poco a tanto, è uscito dalla sua assoluta negatività 
                  e non pretende di trionfare da solo. Allora, ha smesso di distruggere 
                  e sta al gioco del simbolico, fra presenza e assenza. 
                  
                Diotima 
                  è una comunità filosofica femminile, nata presso 
                  l’Università di Verona nel 1984: le donne che ne fanno 
                  parte, alcune interne altre esterne alle istituzioni accademiche, 
                  sono accomunate dall’amore per la filosofia e dalla fedeltà 
                  a se stesse. Diotima ha già pubblicato, presso La Tartaruga 
                  di Milano, Il pensiero della differenza sessuale (1987), 
                  Mettere al mondo il mondo (1990), Il cielo stellato 
                  dentro di noi (1992) e, presso Liguori, Oltre l’uguaglianza 
                  (1995), La sapienza di partire da sé (1996), 
                  Il profumo della maestra (1999) e Approfittare 
                  dell’assenza (2002). 
                (dalla 
                  quarta di copertina) 
                Dall’indice: 
                  Introduzione di Luisa Muraro; La tentazione del bene 
                  di Diana Sartori; Maledire, pregare, non domandare 
                  di Annarosa Buttarelli; Al di qua del bene e del male. L’esperienza 
                  delle mistiche di Eleonora Graziani; Stare a contatto 
                  del male senza farsi male di Daniela Riboli; Quando 
                  il corpo fa il lavoro del negativo di Delfina Luisardi; 
                  Quando il reale si crepa di Chiara Zamboni; Il pensiero 
                  della ferita nella Body Art di Donatella Franchi e Barbara 
                  Verzini; La lente scura: Anna Maria Ortese di Monica 
                  Farnetti; L’irriducibilità del negativo. Note sulla 
                  violenza a partire da Simone Weil di Rita Fulco; La 
                  scrittura del deserto di Wanda Tommasi; La grazia del 
                  no nel percorso analitico di Cristina Faccincani. 
                Collegamenti 
                 
                    
                  http://www.diotimafilosofe.it/index.html 
                    
                  http://www.diotimafilosofe.it/storia2.pdf 
                   
                 
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