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Lia Sanicola, Paola Cigarini, La dimora ritrovata. Un’esperienza d’accoglienza della donna immigrata, Napoli, Liguori, 2003

La presenza degli stranieri in Italia appartiene ormai al nostro vivere quotidiano, confermando la vasta risonanza che essi hanno in molti aspetti della vita pubblica. Questo volume costituisce un punto di osservazione sulla immigrazione femminile in Italia, a partire dall’esperienza di una Associazione che ha realizzato delle case di accoglienza, delle dimore, dove donne sole, in maternità o con bambini, sono accolte, aiutate ed orientate verso una vita umanamente degna, ed ove ci sia posto per gli affetti e per il lavoro. Il libro nasce da un impegno di ricerca che ha avuto più piani di sviluppo. Si apre con un approfondimento dei flussi immigratori, rilevati a partire da un’opera sociale impegnata nel campo. Presenta quindi il metodo di lavoro proposto che si caratterizza per fasi: dall’accoglienza alla convivenza, dall’organizzazione della vita quotidiana all’impegno con i bambini, fino alla dimissione. Dedica la seconda parte allo sviluppo dell’opera stessa, arricchendolo con un insieme di storie di donne e dei loro bambini accolti in questi anni e con schede e dati per ciascuna delle regioni geografiche interessate (Africa, Asia, America del Sud, Europa Orientale).

Lia Sanicola, esperta nel campo del lavoro sociale, docente nell’Università di Parma e di Friburgo, ha dedicato il suo impegno di studio e di ricerca all’approfondimento metodologico e alla sistematizzazione delle esperienze. Ha partecipato alla fondazione di un’opera sociale rivolta all’accoglienza familiare. Ha realizzato numerose pubblicazioni tra cui ricordiamo per i tipi dell’editore Liguori L’Intervento di rete, Reti sociali ed intervento professionale, Itinerari nel Servizio Sociale, Metodologia di rete nella Giustizia Minorile.

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Paola Cigarini, educatrice professionale, ha svolto lavoro di coordinamento educativo nell’ambito del lavoro sociale e socio-sanitario. Ha sviluppato una particolare attenzione e competenze sugli aspetti metodologici dell’intervento, in relazione alla figura dell’educatore, alle sue responsabilità e alla possibilità di declinare operativamente il contenuto di una proposta educativa.

Quando un soggetto culturalmente qualificato compie dei gesti di condivisione in modo stabile e continuativo sedimenta nel tempo un metodo che, messo sistematicamente in atto, costituisce l’asse portante di un’opera sociale. È questo il caso dell’Associazione “Progetto S. Agostino”, che prende il nome da una delle tante vie fiorentine dedicate a grandi santi, nella quale l’Associazione stessa ha avuto sede ed ha preso forma e che a breve raggiunge vent’anni dall’avvio dell’esperienza. Si tratta di una iniziativa di accoglienza di donne straniere sole o con bambini, in emergenza abitativa, realizzata in case appositamente strutturate e sapientemente guidate affinché le difficoltà incontrate non siano causa di rovina per queste persone così provate dall’avventura dell’emigrazione dal loro paese di origine. Non si tratta certamente dell’unica iniziativa esistente in questo campo, a Firenze o altrove, ma l’averla conosciuta fin dalle origini, l’averla incontrata in questa sua fase di maturità operativa, l’aver avuto la proposta di realizzare dei percorsi formativi per gli operatori inseriti in queste “case” ed, infine, l’aver avuto la preziosa opportunità di una collaborazione vivace e competente, ha suggerito la possibilità di documentare la ricchezza di un’opera che proprio nel rigore del metodo ha posto il meglio del proprio investimento. […] Il presente volume è costruito in due parti. Nella prima viene presentato lo sviluppo del percorso dell’accoglienza che abbiamo identificato in alcune tappe salienti: l’emergenza della domanda, la fase di ammissione, il percorso di accoglienza delle ospiti, le caratteristiche della convivenza, l’organizzazione della vita quotidiana, la presenza ed il lavoro con i bambini, la dimissione, il compito degli operatori e le risorse investite, gli strumenti utilizzati per realizzare il lavoro dell’opera. Nella seconda parte del volume abbiamo presentato il Progetto S. Agostino, come caso significativo che documenta il metodo precedentemente tracciato, approfondendone la storia, facendo il profilo delle strutture attualmente attivate, delineandone i contenuti culturali salienti. Abbiamo completato questa seconda parte raccogliendo per ciascuna delle aree geografiche di provenienza la storia di vita di una donna accolta ed inserendo per la stessa area una scheda sintetica con alcune informazioni sul flusso di immigrazione in Firenze, visto dal punto di osservazione del Progetto. Abbiamo completato il quadro con alcuni dati statistici sulle accoglienze realizzate dall’Associazione negli ultimi dieci anni. (da: Introduzione di Lia Sanicola, pp. 1 e 4)

Dall’indice: Introduzione; Parte prima – L’emergenza della domanda; La fase d’ammissione; Il percorso di accoglienza; La convivenza; L’organizzazione del quotidiano; La presenza dei bambini; Il lavoro con i bambini nell’esperienza dell’accoglienza; La dimissione; Le competenze e le risorse; Gli strumenti tecnici; Parte seconda – La storia dell’opera; Le strutture; Storie di ordinaria accoglienza; La prospettiva culturale dell’opera; Appendice; Bibliografia.

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Collegamenti

http://www.liguori.it
http://www.meltingpot.org/
http://www.bibliotecasalaborsa.it/


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