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Parola di donna, corpo di donna. Antologia di scrittrici arabe contemporanee, a cura di Valentina Colombo, Milano, Mondadori, 2005

Esistono scrittrici arabe? Si, esistono. E questo volume ne è la dimostrazione. Ci sono al mondo 140 milioni di donne arabe. 140 milioni di corpi semplicemente da descrivere – quando sono al centro delle opere degli scrittori maschi – o da occultare. Ma quando sono le donne stesse a impossessarsi della parola (e della penna), diventano qualcosa di più di un oggetto. Diventano scrittrici, talvolta spregiudicate e disinibite, capaci di affrontare gli argomenti più scottanti e disparati: il senso (senza alcun tabù) l’apostasia, la poligamia, la guerra, in Iraq … Temi delicati trattati in maniera netta, decisiva, senza ricorrere a mezzi termini e senza nascondersi dietro uno pseudonimo. Questa antologia – trentuno racconti, tradotti per la prima volta direttamente dall’arabo, tra cui alcuni inediti negli stessi stati di provenienza – smentisce tanti nostri pregiudizi sulle donne arabe (un universo intero sovente ridotto alla questione del velo e poco più) e dà finalmente voce diretta alle protagoniste (alcune delle quali provenienti dalle “zone critiche” del Golfo e dell’Iraq): quell’”altra metà del cielo” imprescindibile per comprendere la sfaccettata realtà del mondo arabo.

Valentina Colombo è attualmente docente di Lingua e Letteratura all’Università della Tuscia. È la traduttrice del Premio Nobel per la letteratura Nagib Mahfuz e di tanti altri autori arabi sia dell’epoca classica sia contemporanea. Ha scritto numerosi articoli sulla letteratura araba. Per Mondadori ha pubblicato L’altro Mediterraneo. Antologia di scrittori arabi del Novecento (2004).

(dalla seconda e terza di copertina)

Ma le donne arabe scrivono? È una domanda che mi è stata spesso rivolta in occasione di incontri dedicati alla letteratura araba. La mia risposta è sempre stata: «Eccome! C’è solo l’imbarazzo della scelta». Questa antologia ne vuole essere la dimostrazione. Donne arabe dal Marocco all’Iraq, dalla Siria al l’Arabia saudita sino allo Yemen, che impugnano la penna e mettono per iscritto, in prima persona, i loro pensieri, le loro idee, i loro problemi e le loro fantasie. Trattano i temi più svariati: il sesso l’amore, il matrimonio, la scrittura al femminile, la famiglia, i problemi della donna arabo-musulmana, l’apostasia, l’omosessualità e persino il terrorismo. il tutto con disinvoltura, con uno stile accattivante e mai, dico mai, nascondendosi dietro uno pseudonimo, nemmeno quelle che trattano i temi più azzardati. Sono donne che hanno perso la paura, che non sussurrano, ma parlano ad alta voce. (da: Postfazione – Voci di donne arabe al di là degli stereotipi di Valentina Colombo, p. 264)
IL titolo di questa antologia trae spunto da quello del saggio dell’arabista Fedwa Malti-Douglas, Woman's Body, Woman's Word. Gender and Discourse in Arabo-lslamic Writing.Con l’espressione “woman's body woman's word” la Malti-Douglas si riferisce al fenomeno letterario in senso lato.
Nella letteratura araba vengono da lei distinti due periodi: il primo, del “corpo di donna”, ovvero della letteratura scritta essenzialmente da uomini e dove la donna è soprattutto un corpo, un oggetto da descrivere, talvolta da adorare, talvolta da maledire, ma pur sempre un mero oggetto; il secondo, della rivincita, della riscossa femminile, della “parola di donna”. In altri termini, se la donna nel periodo classico della letteratura araba parla, attraverso un megafono maschile e attraverso il proprio corpo, la donna del periodo moderno riesce a trasformare il corpo-realtà in un’arma letteraria per impadronirsi del discorso. Nel caso del presente lavoro ho voluto invertire i termini dando vita a Parola di donna, corpo di donna, perché ritengo che solo dal momento in cui le scrittrici prendono parola, tramite romanzi, poesie e racconti brevi, possano finalmente usare la prima persona ed entrare in campo. È questo il motivo per cui, per meglio comprendere la rivoluzione che stanno attuando le scrittrici arabe contemporanee dando “corpo alla parola” e “parola al corpo”, sarà necessario tracciare, a grandi linee, l’evoluzione e la trasformazione dell’immagine e della parola della donna nella letteratura araba nel corso dei secoli.(p. 280)

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Joumana Haddad (Beirut 1970), poetessa e, dal 1997, giornalista nella sezione culturale del quotidiano libanese «an-Nahar». Le sue poesie sono state tradotte in varie lingue.

Ghada Samman (Damasco 1942), autrice di romanzi e racconti. Dal 1984 vive a Parigi. In Italia ha pubblicato Incubi di Beirut, a cura di Leonardo Capezzone, Abramo Editore, Catanzaro 1993; Un taxi per Beirut, a cura di Samuela Pagani, Jouvence, Roma 1995; Vedova d’allegria, a cura di Isabella Camera d’Afflitto, Abramo Editore, Catanzaro 1991.

Betool Khedairi (Bagdad 1965), di padre iracheno e madre scozzese, attualmente vive ad Amman. In italiano è stato tradotto il suo primo romanzo Un cielo così vicino, traduzione dall’inglese di Ombretta Marchetti, Baldini e Castoldi Dalai, Milano 2004.

Laila Uthman (Kuwait 1945), autrice di molte raccolte di racconti, è anche un’attivista del movimento per l’emancipazione della donna in Kuwait.

Nisma Idris (Il Cairo 1973), laureata in Letteratura comparata all’Università Americana del Cairo. Attualmente è assistente presso la facoltà di Letteratura nel corso di laurea di Letteratura inglese all’Università del Cairo.

Umaima al-Khamis (Riyadh 1966), laureata alla facoltà di Lettere dell’Università di Re Saud. Attualmente è dirigente presso il Ministero dell’Educazione. Ha pubblicato molti articoli sulla stampa nazionale. Il suo racconto L’estraneo è stato tradotto in italiano in Rose d’Arabia, a cura di Isabella Camera d’Afflitto, e/o, Roma 2001.

Mayy Khalid (Il Cairo), laureata in Giornalismo all’Università Americana del Cairo nel 1985. Lavora alla radio e alla televisione egiziana. Ha pubblicato una raccolta di racconti, Fantasmi di dicembre (1998), e un romanzo, Ultimo muro (2001).

Ni’ma Khalid (Kuneitra 1958), autrice di racconti, si è laureata alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Damasco nel 1991.

Laila Abu Zaid (Marocco), ha studiato letteratura inglese all’Università Muhammad V di Rabat. Oltre che scrivere, produce programmi radiotelevisivi.

Samira Azzam (Acri 1927-1967), è una delle più importanti scrittrici palestinesi. In italiano è stato tradotto Palestinese! E altri racconti, a cura di Wasim Dahmash, Edizioni Q, Roma 2003.

Haifa Bitar (Latakia 1958), è medico. È autrice della raccolta di racconti Il tramonto e la scrittura (2003).

Ramziyya Abbas al-Iriani (Irian 1955), si è laureata all’Università del Cairo. Ha lavorato al ministero degli Esteri Yemenita. Ha pubblicato un romanzo e numerose raccolte di racconti.

Salwa Bakr (Il Cairo 1946), è laureata in Economia e commercio all’Università di Ain al-Shams. È giornalista e critica letteraria.

Haifa Zangana (Bagdad 1950), ha pubblicato i suoi scritti in numerose riviste arabe e straniere. É stata messa in carcere da Saddam Hussein. Dal 1976 vive a Londra. Collabora con il quotidiano «The Guardian».

Hoda Barakat (Beirut 1952), è autrice di numerosi romanzi. Attualmente vive a Parigi dove lavora come giornalista. In italiano ha pubblicato il romanzo Malati d’amore, a cura di Samuela Pagani, Jouvence, Roma 1997.

Basema Younes (Emirati Arabi Uniti 1964), si è laureata in Lingua letteratura inglese all’Università degli Emirati Arabi Uniti nel 1986. Per i suoi racconti ha ricevuto numerosi premi.

Hanan al-Shaikh (Beirut 1945), lascia Beirut poco prima dello scoppio della guerra civile libanese e si trasferisce a Londra. È giornalista e autrice di romanzi e racconti. In italiano ha pubblicato Donne nel deserto, a cura di Samuela Pagani, Jouvence, Roma 1994.

Sahar Tawfiq (Il Cairo 1951), è autrice di racconto per adulti e per bambini e di romanzi. È traduttrice di testi letterari dall’inglese all’arabo.

Nafila Dhahab (Tunisi 1947), poetessa e autrice di racconti per adulti e per bambini.

Hana Atiyya (Il Cairo), autrice della raccolta Balconi vicini (1993).

Liana Badr (Gerusalemme 1950), è cresciuta a Gerico. Ha lavorato come volontaria per numerose associazioni di donne palestinesi.

Alima al-Kush Bsisu (Alessandria d’Egitto 1935), è cresciuta e ha studiato a Bagdad. Si è laureata in Lingua inglese e in Lingua araba all’Università di Cambridge.

Ibtisam Abdallah (Bagdad), è una delle più famose autrici di romanzi irachene. Il racconto qui tradotto è tratto dalla raccolta Incenso (1999).

Noura Muhammad Farag (Qatar), ha pubblicato i suoi racconti in numerose riviste letterarie arabe.

Ni'mat al-Behairi (Il Cairo), autrice di racconti e di romanzi.

Radwa Ashur (Il Cairo 1946), è professore di Letteratura inglese all’Università di Ain al-Shams. È autrice di numerosi racconti e romanzi.

Thuraya al-Baqsami (Kuwait), ha studiato a Londra, al Cairo e a Dakar. Oltre a essere scrittrice è anche una rinomata e apprezzata artista.

Ebtehal Salem (Il Cairo 1949), è autrice di racconti e romanzi. Attualmente è direttore del teatro El Samer al Cairo.

Hiyam al-Mefleh (Arabia Saudita), attualmente lavora presso il quotidiano saudita «al-Riyadh». Ha pubblicato molti racconti su riviste arabe e nel sito www.arabicstory.net.

Turkiyya Abd al-Hafiz (Tripoli), ha vinto numerosi premi letterari e i suoi racconti sono stati pubblicati in varie riviste letterarie arabe e nel sito www.arabicstory.net. (pp. 307-10)

Dall’indice: Joumana Haddad, I mocassini; Ghada Samman, Scrivi: io non sono araba!; Betool Khedairi, La madre di tutte le ciabatte; Laila Uthman, Zahra entra nel quartiere; Nisma Idris, Miraggio; Umaima al-Khamis Una ragazza “come si deve”; Mayy Khalid, Diario di un agente di assicurazione; Ni’ma Khalid, Donne; Laila Abu Zaid, Lo straniero; Samira Azzam, I due padri; Haifa Bitar, Amore ai tempi della globalizzazione; Ramziyya Abbas al-Iriani, La legge è uno sposo; Salwa Bakr, Il telecomando; Haifa Mangana, Il colpo; Hoda Barakat, Samira; Basema Younes, I morti confessano; Hanan al-Shaikh, Ora lo spirito è occupato; Sahar Tawfiq, La casa della nubile; Nafila Dhahab, Salima e il proiettile; Hana Atiyya, Una stanza per le signore; Liana Badr, Veglia; Alima al-Kush Bsisu, Il destino e la donna orientale; Daisy al-Amir, Operazione estetica; Ibtisam Abdallah, Il gioco del silenzio; Noura Muhammad Farag, La capanna; Ni’mat al-Behairi. Mia madre; Radwa Ashur, Un omicidio pulito; Thuraya al-Baqsami, Una donna fortunata; Ebtehal Salem, Il dovere quotidiano, Hiyam al-Mefleh, Pagine di una memoria dimenticata; Turkiyya Abd al-Hafiz, La mia storia con un poeta; Postfazione - Voci di donne arabe al di là degli stereotipi di Valentina Colombo; Le autrici.

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Collegamenti

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